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Cos’è l’isteroscopia

 L’isteroscopia è una procedura ginecologica che consente di esaminare direttamente l’interno dell’utero (cavità uterina) per diagnosticare o trattare varie condizioni. Questo esame è particolarmente utile per investigare problemi come:

  • sanguinamenti anomali
  • dolore pelvico
  • aborti spontanei ripetuti
  • infertilità

Lo strumento utilizzato in questa procedura, l’isteroscopio, è un tubo sottile dotato di una telecamera e una fonte di luce all’estremità, che trasmette le immagini della cavità uterina su un monitor, permettendo al medico di avere una vista chiara e dettagliata.

Il vantaggio principale dell’isteroscopia rispetto ad altre tecniche diagnostiche, come l’ecografia, è la possibilità di osservare direttamente l’interno dell’utero, il che consente non solo di diagnosticare, ma anche di risolvere alcune patologie senza la necessità di interventi chirurgici più invasivi.
Per esempio, durante un’isteroscopia operativa, il medico può rimuovere polipi o fibromi, trattare aderenze, e persino prelevare campioni di tessuto per ulteriori analisi (biopsia), il tutto attraverso l’ingresso naturale del collo dell’utero.

Generalmente, l’isteroscopia viene eseguita in regime ambulatoriale, spesso senza la necessità di ricovero ospedaliero, e la durata della procedura può variare da pochi minuti a circa mezz’ora, a seconda del tipo di intervento necessario e delle condizioni specifiche del paziente. In molti casi, l’isteroscopia permette una rapida ripresa delle normali attività, con un periodo di recupero breve e minimo disagio.

Isteroscopia operativa

L’isteroscopia operativa si distingue dalla versione diagnostica perché permette di effettuare interventi chirurgici direttamente all’interno dell’utero. Questa tecnica viene impiegata per trattare una varietà di anomalie uterine che possono includere:

  • polipi
  • fibromi
  • aderenze (anche note come sinechie)
  • anomalie congenite (come il setto uterino)

che possono influire sulla fertilità e sulle condizioni generali della salute riproduttiva della donna.

Durante l’isteroscopia operativa, strumenti chirurgici molto sottili vengono introdotti attraverso il canale centrale dell’isteroscopio, permettendo al chirurgo di operare con precisione senza necessità di incisioni addominali. Questo approccio minimamente invasivo riduce significativamente il rischio di infezioni e le complicazioni post-operatorie, oltre a minimizzare il dolore e accelerare il recupero della paziente.

Il vantaggio di questa procedura è la sua efficienza nel trattare sorgenti di sanguinamento anormale o sterilità direttamente alla loro origine, migliorando così le probabilità di concepimento naturale o il successo di future tecniche di riproduzione assistita. Inoltre, l’isteroscopia operativa può essere utilizzata per rimuovere dispositivi intrauterini (DIU) che si sono dislocati all’interno dell’utero.

Prima di procedere con un’isteroscopia operativa, le pazienti vengono solitamente sottoposte a una valutazione dettagliata, che può includere esami di imaging pre-operatori per mappare accuratamente la cavità uterina e pianificare l’intervento.

Isteroscopia diagnostica

La versione diagnostica dell’isteroscopia permette al medico di osservare direttamente l’interno dell’utero alla ricerca di anomalie, senza effettuare interventi chirurgici. È spesso usata per indagare la causa di infertilità, sanguinamenti anomali, aborti spontanei ripetuti o per valutare la presenza di anomalie uterine sospettate durante altri esami diagnostici, come l’ecografia.

Il procedimento dell’isteroscopia diagnostica inizia con l’inserimento dell’isteroscopio, uno strumento sottile e flessibile dotato di una telecamera e una fonte di luce, attraverso il canale cervicale fino all’interno dell’utero. Uno dei principali vantaggi dell’isteroscopia diagnostica è la sua precisione nel fornire una diagnosi chiara e diretta, evitando spesso la necessità di procedure più invasive.

L’esame può essere eseguito in ambulatorio con anestesia locale, rendendolo relativamente semplice e con pochi rischi per le pazienti.
La maggior parte delle donne, infatti, riferisce disagio minimo, paragonabile a crampi mestruali, durante la procedura, e possono riprendere le normali attività poco dopo. È una procedura fondamentale nella moderna pratica ginecologica per la gestione delle patologie uterine.

Come si svolge l’isteroscopia?

La procedura può essere eseguita con la paziente sveglia utilizzando anestesia locale o sedazione leggera. Una volta che l’isteroscopio è posizionato correttamente, il medico può insufflare anidride carbonica o un liquido speciale (soluzione salina o un liquido a base di destrano) nella cavità uterina per espanderla e migliorare la visibilità delle strutture interne. Questa espansione consente al medico di esaminare in modo più chiaro le pareti dell’utero e l’apertura delle tube di Falloppio, cercando eventuali anomalie.

Se la procedura è diagnostica, il medico osserverà semplicemente l’interno dell’utero e potrà decidere di prelevare piccoli campioni di tessuto (biopsie) se necessario. Se invece si tratta di un’isteroscopia operativa, si possono utilizzare strumenti chirurgici miniaturizzati, che vengono inseriti attraverso canali nell’isteroscopio, per rimuovere polipi, fibromi o per effettuare altre correzioni chirurgiche Al termine della procedura, l’isteroscopio viene delicatamente ritirato.

La durata dell’isteroscopia può variare da pochi minuti a più di un’ora, a seconda di ciò che deve essere fatto. La maggior parte delle pazienti può tornare a casa lo stesso giorno dell’intervento. Dopo la procedura, è normale avvertire leggeri crampi o un po’ di sanguinamento vaginale. Il medico fornirà istruzioni specifiche su come gestire questi sintomi e quando riprendere le attività normali.

Quanto è dolorosa l’isteroscopia?

Il livello di dolore o disagio associato all’isteroscopia può variare tra le pazienti, a seconda di diversi fattori come la soglia del dolore individuale, il tipo di anestesia utilizzato e la natura stessa della procedura (diagnostica o operativa).

Le isteroscopie diagnostiche tendono a essere meno dolorose e sono spesso eseguite utilizzando solo anestesia locale o una leggera sedazione. Durante questi interventi, le pazienti possono avvertire crampi simili a quelli mestruali, che di solito sono di breve durata. Anche dopo la procedura, i crampi possono persistere per qualche ora, e alcune donne possono sperimentare leggero sanguinamento vaginale o spotting.

Le isteroscopie operative, che sono più complesse e possono includere la rimozione di polipi, fibromi, o la correzione di aderenze, possono causare un maggiore disagio a causa della natura più invasiva degli interventi. Queste procedure sono generalmente eseguite sotto sedazione più profonda o anestesia generale per minimizzare il dolore durante l’intervento. Nonostante ciò, dopo l’effetto dell’anestesia, le pazienti possono avvertire crampi più intensi e un periodo di recupero leggermente più lungo rispetto all’isteroscopia diagnostica.

In molti casi, il medico può prescrivere analgesici da assumere dopo l’intervento e fornire consigli specifici su come gestire il recupero a casa, inclusi riposo e idratazione in modo da facilitare una guarigione rapida. In generale, l’isteroscopia è ben tollerata dalla maggior parte delle donne e i vantaggi diagnostici e terapeutici che offre superano spesso il disagio temporaneo che può essere associato alla procedura.

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